È sicuramente vero che l’insuccesso può essere fonte di problemi e di frustrazioni, come è altrettanto vero che il troppo successo, a volte, può essere travolgente.
Il nostro Palladium, da più di un anno, è rimasta l’unica sala operativa, in un capoluogo di provincia e di una città di quasi cinquantamila abitanti. La cosa, a volte, ci pone al centro della scena, anche quando ne faremmo volentieri a meno.
Vorremmo sommessamente ricordare che, come le altre realtà del territorio (Galbiate, Calolziocorte e Bellano), si continua ad esistere in forza della rete dei volontari che, con responsabilità e competenze diversificate, si dedicano alla sala.
I prezzi dei biglietti sono invariati da oltre tre anni, e sicuramente inferiori a quelli dei multisala; il lunedì l’ingresso è per tutti ridotto, i bimbi sotto i tre anni non pagano, con l’acquisto della tessera della rassegna si vede un film con tre euro e questo inizia subito e lo spettatore non è obbligato a sorbirsi mezz’ora di pubblicità.
La digitalizzazione si è resa necessaria per continuare ad esistere come cinema di prima visione e ci piacerebbe fare anche molte altre cose, come i nostri spettatori ci hanno segnalato nell’ultimo sondaggio (si pensi solo alla sostituzione delle poltrone).
Ma noi siamo orgogliosamente una sala parrocchiale o come si direbbe oggi una “sala della comunità”. Con tutti i suoi pregi e i suoi limiti.
Formuliamo un auspicio: ci auguriamo che in tempi brevi cessi questa situazione di monopolio di cui – come abbiamo da subito e pubblicamente dichiarato – faremmo volentieri a meno. Ne guadagnerebbe tutta la città di Lecco che avrebbe una maggiore offerta cinematografica.
È altrettanto vero che su questo argomento il Palladium ben poco può fare, se non cercare di gestire con la migliore diligenza il cinema e la sala, continuando ad offrire film per tutti, di qualità, organizzando rassegne e serate speciali nella speranza di tener viva la fiammella e che, nel frattempo, altre sale possano aprire.
Cogliamo l’occasione per ricordare che saremmo ben lieti di ampliare e rinforzare la rete dei volontari con l’ingresso di nuove persone.
La conclusione la affidiamo a Roberto Benigni:
Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe.