Un anno vissuto pericolosamente

Pubblicato il 22 Dicembre 2020

Per il titolo ci siamo ispirati ad un bel film del 1982, che racconta le vicende vissute da un reporter australiano inviato in Indonesia a raccontare la storia di quel Paese nella seconda metà degli anni “60.

Fatte le debite proporzioni, sintetizza bene l’annata vissuta dalla nostra sala della comunità.

Il Palladium, come tutti i cinema, aveva dovuto interrompere la sua programmazione il 23 febbraio. La stagione era iniziata in modo positivo: alcuni film proposti e la rassegna del giovedì avevano ottenuto un buon riscontro e la sala continuava ad essere un punto di riferimento e di incontro per molte realtà cittadine.

Poi le settimane di chiusura totale per fronteggiare la prima ondata del Covid 19.

A metà giugno vi era la possibilità di aprire una cauta finestra che coincideva con la chiusura stagionale estiva che, peraltro, ci consentiva di procedere alla installazione del nuovo proiettore con lampada a laser, un aggiornamento tecnologico importante e per stare al passo coi tempi.

Ai primi di settembre una complicata e laboriosa riapertura, nel rispetto della normativa anti Covid-19: drastica riduzione della capienza della sala (da 345 si passava a 90/100) e del numero di proiezioni, rispetto delle distanze, obbligo di tenere la mascherina durante la proiezione e di evitare assembramenti, registrazione delle persone presenti, chiusura del bar, igienizzazione della sala dopo ogni proiezione. Nel contempo, si riusciva ad avviare la prenotazione/acquisto on line dei biglietti, utilizzando la piattaforma Cinebot a suo tempo installata in cassa.

Qualche timido numero (cosa peraltro comune a tutte le sale) iniziava a vedersi e il Palladium proponeva anche dei titoli appena presentati alla Mostra di Venezia, fino alla nuova chiusura totale, imposta dai numeri della seconda ondata della pandemia.

Questa, in breve, la sintesi di un’annata difficile, che ci priverà delle settimane natalizie, da sempre proficue e interessanti, che ci costringe alla inattività. Che dire? Fare delle previsioni in questo momento è a dir poco impossibile o, come avvenuto in passato, fonte di enormi cantonate.

Come tanti seguiamo l’evoluzione della pandemia, pronti a cogliere ogni ragionevole ipotesi di riapertura, nel rispetto della salute degli spettatori e dei volontari che la animano.

In ogni caso vogliamo inviare a tutti i nostri migliori auguri di un Sereno e Felice Natale.

I Volontari del Palladium